2014
ideazione Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
regia Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini
consulenza all’Ottava Rima Enrico Pelosini
consulenza al canto Andrea Bacci e Enrico Baschieri
Illustrazioni Guido Bartoli
Produzione I Sacchi di Sabbia in co-produzione con Armunia e Festival Orizzonti 2014
con la collaborazione di Santarcangelo dei Teatri, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Teatro di Buti e Compagnia del Maggio “Pietro Frediani”
con il sostegno di Regione Toscana
“…Serie possono essere, però, le ragioni che hanno spinto il parodiante a rinunciare a una rappresentazione diretta del suo oggetto.” Giorgio Agamben
Iniziata in forma di happening per Inequilibrio e Santarcangelo edizione 2013, l’escursione nella tradizione dei maggi toscani da parte de I Sacchi di Sabbia – dopo una tappa al Teatro Studio di Scandicci – approda alla sua forma definitiva: una raccolta di episodi, recitati in ottava rima e in quartine di ottonari.
Avventura, western, fantascienza (uno degli episodi è il ben noto L’invasione degli Ultracorpi, i cui temi vegetali e di rinascita si sposano perfettamente con quelli del canto in maggio) sono gli ingredienti di queste piccole allegorie di genere, riformulate secondo quest’antica tecnica popolare.
Questo lavoro – grazie alla complicità e alla collaborazione con la storica Compagnia del Maggio “Pietro Frediani” di Buti diretta da Dario Marconcini – segna una tappa decisiva nell’indagine sulla parodia che I Sacchi di Sabbia stanno conducendo negli ultimi anni.
Ricalcare e abitare una forma arcaica – quella dei cantori dei paladini di ariostesca memoria – diventa la chiave per condividere un immaginario con lo spettatore, per poi rovesciarlo e/o straniarlo. La parodia è intesa come “fuori posto”, come rottura del nesso naturale fra musica e linguaggio: ecco il cuore di quest’avventura.
RASSEGNA
La parodia dei generi – dal western all’horror passando per il sentimentale – funziona perfettamente e, sebbene Piccoli suicidi in Ottava Rima sia il frutto di un grande mestiere e tanto studio, il risultato raggiunge un tale equilibrio e parvenza di semplicità da sbalordire.
Simona M. Frigerio e Luciano Uggè, Pisa è Cultura/Persinsala.it, 10 maggio 2014
Un lavoro della compagnia Sacchi di Sabbia che segnala in questa nuova avventura, la contaminazione con un genere popolare al limite del folclore, rivalorizzandolo: quello del Maggio in una operazione coraggiosa che dà vita ad un ulteriore grado di avanzamento di ricerca della giovane compagnia pluripremiata nazionale. Ironia, leggerezza, sberleffo per raccontare di tragedie e bellezze. A questa epica ci aveva abituato il lavoro dei Sacchi, stavolta in questa nuova avventura all’esplorazione della tradizione tosco-emiliana del Maggio.
Renzia d’Inca, Rumor(s)cena, 15 maggio 2014
Grande passione invece suscita una piccola opera dei Sacchi di Sabbia, che presentano un pugno di allegorie e metafore della vita di oggi, formalizzati e cantati però nelle forme degli antichi Maggi toscani, in ottava rima e in quartine di ottonari. Tecniche fantasmagoriche (la rumorista e gli assoli di canto), e citazioni da fumetti e cartoon (ma perfino da Tati) per scolpirci attraverso l’udito tutti gli orrori di oggi: questi Piccoli suicidi in ottava rima non rinunciano al divertimento sfrenato, ma nello stesso tempo gli danno la cornice per tentare, rispetto a quegli orrori, di prenderne davvero le distanze. Nella sua sobrietà e modestia, un piccolo capolavoro.
Gianfranco Capitta, Il Manifesto, 7 giugno 2014
Si presenta con cinque sedute sul fondale, una delle quali microfonata, e il resto della scena nuda, “Piccoli Sucidi in ottava rima”. A svelare, rendere visibile il meccanismo, in questo caso un meccanismo prettamente interpretativo, con l’aggiunta di qualche oggetto a dare spessore all’artigianalità della compagnia capace di dare materia all’ingegno. Perché d’ingegno si deve trattare per parlare dello spettacolo. Piccoli, anzi piccolissimi, atti unici, sonorizzati dal vivo dalla voci, anzi dagli effetti vocali, di Giulia Solano, sorretti drammaticamente dal resto degli attori con l’altra Giulia, Gallo, a fare da prologo in fedele tradizione ai Maggi. Intelligenti e scanzonati, senza ammiccamenti ad addetti ai lavori con artifizi o sbandierati impegni nazional-politici (trend di questi tempi in materia di nuova produzione), piuttosto un donarsi al pubblico con immediatezza, suscitando coinvolgimento leggero, gradevole. E far pensare che il teatro è anche uno strumento di piacere, che non vuol dire semplicistico, ma una entusiasmante dimensione di condivisione di ironie diffuse. Non senza attenzione culturale, al lavoro ‘di bottega’ della compagnia, al cenno esposto con una padronanza accattivante, alle citazioni (uno su tutti Woody Allen) segno di una dedizione non casuale all’opera o fine alla reazione facile e una regia dall’ impostazione oggettiva, orizzontale, sebbene non si manca di straniamenti senza troppo affondare in platea.
Emilio Nigro, www.rumorscena.com, 8 giugno 2014
Infine, molto godibile ci è parsa la nuova fatica dei Sacchi di Sabbia “Piccoli suicidi in ottava rima”. Qui, alcuni topoi della fiaba, dell’epopea western e della fantascienza sono destrutturati e messi al servizio di quartine di ottonari proposte secondo l’antica formula dei maggi popolari. L’impresa ci pare bellissima ma ancora non del tutto eroica, ci piacerebbe infatti che venisse portata più all’estremo, e non troppo spesso nascosta sotto una pur pirotecnica messe di invenzioni teatrali, che hanno solo nella parodia, pur piena di grazia, la loro ragione di esistere.
Mario Bianchi, www.klpteatro.it, 10 giugno 2014
E’ ormai impossibile non considerare la formazione capitanata da Giovanni Guerrieri come una delle più geniali della scena italiana.
Graziano Graziani, Quotidiana.com, 11 giugno 2014
E allora non stupisce che in queste scene susseguenti, pensate per uno spazio povero e pochi oggetti utili alla trasformazione visiva del racconto, la loro ricerca sia ancora ibrida e leghi una forma della tradizione nata sull’appennino tosco-emiliano, i canti dei Maggi Toscani in ottava rima e per ottonari in quartine, basati esclusivamente sull’invenzione nella struttura fissa, alla serialità di episodi ogni volta riconducibili a diversi generi come il western, la fantascienza, la commedia. In dialogo tra il codice tradizionale e la vena sperimentale, tra l’immediatezza della clownerie e la metodicità dell’artigianato, questo loro lavoro articola un racconto per parodia, intesa come straniamento della forma, distorsione dell’equilibrio. Tale presenza ibrida, nel teatro delle strutture fisse e dei linguaggi categorici, resta un caso particolare, duraturo e per questo di grande spessore.
Simone Nebbia, www.teatroecritica.it, 16 giugno 2014
Sono piccoli ma pur sempre letali, avventurosi suicidi declamati a voce piena che seguono le melodie del Maggio Drammatico. Appoggiandosi al ritmo che risuona nell’appennino tosco-emiliano e a quello dell’ottava rima I Sacchi di Sabbia danno vita a narrazioni dai toni epici e dai contenuti ridicoli, immergendo al centro di questo contrasto soluzioni sceniche che variano continuamente, mescolando linguaggi e segni.
Serena Terranova, Altrevelocità, 26 giugno 2014
Ancora il comico prende una strada ironica e delicata con Piccoli sucidi in ottava rima. I Sacchi di Sabbia usano il maggio drammatico dell’appennino tosco-emiliano e il canto dell’ottava rima per interpretare duelli western tra antichi amici con il ferito che non vuole morire e neppure il suo cavallo, lupi mannari e seducenti cappuccetti rosso, gare di spermatozoi pronti all’assalto dell’unico ovulo per riprodursi con lotta senza quartiere, storie di marziani insidiati come ultracorpi clonati nella nostra banalità quotidiana fatta di poltrone e televisioni…
Bastano una maschera di carta, una pistola di legno o una testa di cavallo ugualmente in legno, un giubbotto con cappuccio bianco e occhiali di plastica, una tuta sempre di plastica di altro colore, una smorfia, un getto di sangue segnato con un pennello intinto di rosso su una maglietta bianca, per questo teatro antico delle meraviglie. Certo ci vuole l’ironia, la sensibilità, il senso del comico come ferita, divisione, estraneità da un mondo senza dolcezze di Giovanni Guerrieri e soci per dare corpo a queste impalpabili, coinvolgenti fumisterie, sguardi sull’abisso con sorriso un po’ goliardico un po’ da stupiti abitanti di un altro, più delicato, mondo.
Massimo Marino, Doppiozero.it, giugno 2014
Giovanni Guerrieri tanto in “Sandokan” quanto in “Piccoli suicidi” lavora più che su una cultura pop su una cultura popolare: retrocessione fino all’ottava rima, brevi scene umoristiche, ironia a fior di pelle, ingenui lampi in controtempo (intendo rispetto al nostro, così disinvolto).
Franco Cordelli, Corriere della Sera Roma, 30 luglio 2014
REPLICHE
2013
7 luglio, Festival Inequilibrio, Castiglioncello LI
19 luglio, Santarcangelo Festival, Santarcangelo RI
3 agosto, Lunatica, Bagnone MS
2014
7,8 febbraio, Teatro Studio, Scandicci FI
9 maggio, Teatro Rossini, pontasserchio PI
30 maggio, Pisafolk, Pisa
2 giugno, Primavera dei Teatri, Castrovillari CS
4,5 luglio, Asti Teatro, Asti
22 luglio, Volterra Teatro, Volterra PI
1 agosto, Vinci FI
4,5 agosto, Chiusi SI
8 agosto, Festambiente, Rispescia GR
20 settembre, Teatro dell’Olmo, San Benedetto del Tronto AP
3,4 ottobre, Teatro i, Milano
30 ottobre, Minimal Teatro, Empoli FI
14 novembre, teatro di Bartolo, Buti PI
12 dicembre, Teatro Astra, Vicenza
13 dicembre, Gazzuolo MN
15 dicembre, ex-chiesa San Giovanni, Prato
2015
9 gennaio, Rocca San Giorgio, Orzinuovi BS
16 gennaio, Cafè Azul, Follonica GR
13 febbraio, Teatro Brecht, Perugia
14 febbraio, Mat_Spazio Teatro, Sezze LT
15 febbraio, Sottoscala9, Latina
20 febbraio, Teatro Quaranthana, Corazzano PI
20 marzo, Camaiore LU
26 marzo, Siena
17 aprile, Teatro Villa dei Leoni, Mira
8-10 maggio, Teatro Argot, Roma
26 luglio, Poggibonsi SI
7 luglio, Brescia
10 luglio, Galleria Sanac, Pisa
20 luglio, Parco Ducale, Parma
21 luglio, Scuderie Granducali, Seravezza LU
26 luglio, Porticciolo, Framura SP
3 agosto, Azienda Aeffe, Albenga SV
12 settembre, Utopia del Bongusto, Palaia PI
8 ottobre, Teatro dei Filodrammatici, Piacenza
20 novembre, Colle Val d’Elsa SI
12 dicembre, Spello PG
2016
16 gennaio, Teatro di Minusio, Locarno CH
26 gennaio, Brescia
29 gennaio, Le Fornaci, Terranuova Bracciolini AR
30 gennaio, Teatrino Zero, Spinea VE
31 gennaio, Carichi sospesi, Padova
26 febbaio, Arcidosso GR
4 marzo, Casalmaggiore CR
13 marzo, Rimini
1,2 aprile, Pomarance PI
8 aprile, Ozieri SS
9 aprile, Alghero SS
10 aprile, Arzachena OT
15-17 aprile, Spazio Ichos, Napoli
7-8 maggio, Milano
9 giugno, Modena
26 luglio, Vicopisano PI